Premio Daniele Po

Cerimonia d’onore per il conferimento del Premio Daniele Po - sabato 7 ottobre -Palazzo d’Accursio a Bologna-classe 2P del nostro istituto

I nostri ragazzi di 2P dell’Istituto Archimede, sabato 7 ottobre, si sono recati in Palazzo d’Accursio a Bologna dove si è tenuta la cerimonia d’onore per il conferimento del Premio Daniele Po alla giornalista cecena Zara Mourtazalieva, che si è distinta nella difesa dei diritti umani e nell’esaltazione di tutti quei valori che concorrono alla realizzazione di una civiltà di pace (Thomas Francia, 1G)

7 ottobre 2017

2°P in trasferta a Bologna

Eccoci qua, siamo arrivati, finalmente, a Palazzo d’Accursio (il palazzo comunale di Bologna), dove oggi si terrà la premiazione internazionale “Daniele Po”, premio che si conferisce a chi si è particolarmente distinto nella difesa dei diritti umani e nella realizzazione di una civiltà di Pace. Quest’anno la vincitrice è Zara Mourtazalieva, una ragazza cecena di trent’ anni, condannata ad otto anni e mezzo di reclusione perchè ritenuta dalla polizia russa una terrorista separatista. Tutto comincia quando una mattina del 2004 le guardie russe le “trovano” 196 grammi di esplosivo nella borsa, messi lì ad arte dalle guardie stesse per poter sostenere l’accusa di terrorismo. Ad avallare l’accusa una semplice foto che ritrae la ragazza sullo sfondo di una scala mobile della fermata della metro "Ochotnyj Rjad".

All’epoca degli anni del terrorismo ceceno in Russia furono arrestati tantissimi ceceni innocenti, colpevoli solo di essere di ceceni; il governo di Putin inasprì le misure di polizia e tanti, come Zara, furono ingiustamente accusati ed imprigionati nelle carceri siberiane dove, soprattutto le donne, erano costretti ai lavori forzati e a subire stupri e atti illeciti da parte dei carcerieri.

Uscita dal carcere nel 2012, fugge con sua madre a Parigi ottenendo lo status di rifugiata politica. Da allora, ogni giorno racconta la sua storia e lotta insieme a tante altre persone per i diritti civili, che sempre più spesso sono disattesi e non rispettati a causa di sistemi corrotti che oggi, purtroppo, sono presenti in ogni stato e in ogni nucleo di potere del mondo. Decide di raccontare gli anni di detenzione nel libro “Otto anni e mezzo” (2014), in cui denuncia la corruzione del sistema giuridico russo e testimonia le violazioni dei diritti umani nel sistema carcerario sotto il governo Putin.

Anche noi nel nostro piccolo possiamo portare avanti questa battaglia sui diritti umani, valorizzando la persona e i valori della persona; ad esempio ogni giorno nel nostro luogo di lavoro, dove ancora oggi persone di diverso colore o sesso o orientamento politico-religioso rischiano di essere discriminate: se siamo testimoni di questi fatti, non giriamo la testa dall’altra parte, ma teniamo alto lo sguardo con gli occhi puntati e fissi verso il discriminatore, il corrotto, il prepotente. Senza paura.

Riccardo Tattini 2P